lunedì 23 gennaio 2017

Io speriamo che me la cavo

Funziona sempre così nel nostro paese, si aspetta che il palazzo crolli per iniziare la caccia alle streghe anche se si sapeva da anni che le condizioni erano pessime, si attende in silenzio “sperando che me la cavo”. 
Forse ci prendiamo gusto a cercare un colpevole, tutti sanno, tutti vedono.




L’edificio è pieno di crepe, i pilastri del ponte danno segni di cedimento eppure siamo costretti ad aspettarne il crollo: al rogo il costruttore!
I dipendenti timbrano il cartellino e poi escono dall’ufficio, timbrano cartellini anche per i propri colleghi assenti: al rogo i dipendenti!
Ma perché negli uffici pubblici non c’è mai un comandante De Falco che urla “Torni a bordo cazzo!”?

Chi deve vigilare su tutto questo dov’è quando serve? Perché dobbiamo sempre aspettare che si consumi il fatto per poter prendere provvedimenti? Questioni vecchie di secoli si trascinano stanche e affaticate negli anni e nessuno ha la volontà di chiuderle.
La pista ciclabile a Mediglia è un po’ come il ponte sullo stretto di Messina: se ne sente parlare da anni, ogni tanto torna alla ribalta per smuovere un po’ gli animi e poi si assopisce.
Tutti sanno che in alcune strade del nostro comune il parcheggio selvaggio inibisce la visuale agli incroci ma fino a quando non bruceranno due macchine nessuno ne parlerà.

Badate bene che le tasse profumate che versate tutti i mesi, servono per ripagare dei servizi la cui qualità è inversamente proporzionale alla quantità di tasse versate, siamo al paradosso e ci va bene così, ci siamo abituati al degrado tanto da giustificarlo. Avere senso civico è l’esatto opposto. Lo spirito del MoVimento 5 Stelle si ritrova anche in queste cose.

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