Funziona sempre
così nel nostro paese, si aspetta che il palazzo crolli per iniziare la caccia
alle streghe anche se si sapeva da anni che le condizioni erano pessime, si
attende in silenzio “sperando che me la cavo”.
Forse ci prendiamo gusto a
cercare un colpevole, tutti sanno, tutti vedono.
L’edificio è
pieno di crepe, i pilastri del ponte danno segni di cedimento eppure siamo
costretti ad aspettarne il crollo: al rogo il costruttore!
I dipendenti
timbrano il cartellino e poi escono dall’ufficio, timbrano cartellini anche per
i propri colleghi assenti: al rogo i dipendenti!
Ma perché negli
uffici pubblici non c’è mai un comandante De Falco che urla “Torni a bordo
cazzo!”?
Chi deve vigilare
su tutto questo dov’è quando serve? Perché dobbiamo sempre aspettare che si
consumi il fatto per poter prendere provvedimenti? Questioni vecchie di secoli
si trascinano stanche e affaticate negli anni e nessuno ha la volontà di
chiuderle.
La pista
ciclabile a Mediglia è un po’ come il ponte sullo stretto di Messina: se ne
sente parlare da anni, ogni tanto torna alla ribalta per smuovere un po’ gli
animi e poi si assopisce.
Tutti sanno che
in alcune strade del nostro comune il parcheggio selvaggio inibisce la visuale
agli incroci ma fino a quando non bruceranno due macchine nessuno ne parlerà.
Badate bene che le tasse profumate che versate tutti i mesi, servono per ripagare dei servizi
la cui qualità è inversamente proporzionale alla quantità di tasse versate,
siamo al paradosso e ci va bene così, ci siamo abituati al degrado tanto da
giustificarlo. Avere senso civico è l’esatto opposto. Lo spirito del MoVimento
5 Stelle si ritrova anche in queste cose.