Alcuni ragazzi dell’ITT Giorgi di Brindisi,
pur vincendo la fase nazionale di un prestigioso concorso di robotica, non
riescono ad accedere per motivi economici, alla finale mondiale in Giappone.
Senza voler indagare su chi possa essere
il colpevole, il ministero, la preside o qualsiasi altra istituzione, si
prendano una pausa di riflessione per capire se è questo il modo di approcciare
verso i nostri cervelli alla quale manifestiamo tutta la nostra stima e il
nostro rispetto.
Quello che non è chiaro a molti è che se
non si investe sulla formazione a 360 gradi dei giovani, domani avremo un’Italia
popolata da analfabeti addestrati. Immaginiamo un paese in cui sotto la classe
dirigente ci sia il vuoto, o meglio, un cuscino di piume, uno strato di melassa
informe che vive e accetta passivamente tutto ciò che gli accade intorno, senza
stimoli e senza interessi di alcun genere. Viviamo l’epoca dei rimedi, c’è un
rimedio per tutto, anche per problemi che non abbiamo e gli stimoli sono
pochissimi, non incentivare dei ragazzi meritevoli adesso, significa picconare
con violenza tutto ciò che li ha spinti ad arrivare ad un progetto così
ambizioso (per sapere nel dettaglio di cosa si tratta googlate “Robocup Jr”).
Ad una classe politica spocchiosa,
menefreghista e opportunista, conviene che l’encefalogramma dei propri
cittadini sia piatto, d'altronde è meglio avere degli automi addestrati invece
di cittadini che si informano, con delle esigenze e delle pretese.
È una questione di punti di vista, c’è chi
per combattere la fuga di cervelli cerca di azzerare le fughe e chi cerca di
azzerare i cervelli.
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Tutti possono pubblicare e commentare, non ci sono limiti religiosi o politici ,ma il rispetto della persona viene prima di ogni cosa, ognuno si assume la responsabilità di ciò che afferma.