venerdì 4 agosto 2017

Vergogna in una scuola a Brindisi

Alcuni ragazzi dell’ITT Giorgi di Brindisi, pur vincendo la fase nazionale di un prestigioso concorso di robotica, non riescono ad accedere per motivi economici, alla finale mondiale in Giappone.
Senza voler indagare su chi possa essere il colpevole, il ministero, la preside o qualsiasi altra istituzione, si prendano una pausa di riflessione per capire se è questo il modo di approcciare verso i nostri cervelli alla quale manifestiamo tutta la nostra stima e il nostro rispetto.
Quello che non è chiaro a molti è che se non si investe sulla formazione a 360 gradi dei giovani, domani avremo un’Italia popolata da analfabeti addestrati. Immaginiamo un paese in cui sotto la classe dirigente ci sia il vuoto, o meglio, un cuscino di piume, uno strato di melassa informe che vive e accetta passivamente tutto ciò che gli accade intorno, senza stimoli e senza interessi di alcun genere. Viviamo l’epoca dei rimedi, c’è un rimedio per tutto, anche per problemi che non abbiamo e gli stimoli sono pochissimi, non incentivare dei ragazzi meritevoli adesso, significa picconare con violenza tutto ciò che li ha spinti ad arrivare ad un progetto così ambizioso (per sapere nel dettaglio di cosa si tratta googlate “Robocup Jr”).


Ad una classe politica spocchiosa, menefreghista e opportunista, conviene che l’encefalogramma dei propri cittadini sia piatto, d'altronde è meglio avere degli automi addestrati invece di cittadini che si informano, con delle esigenze e delle pretese.

È una questione di punti di vista, c’è chi per combattere la fuga di cervelli cerca di azzerare le fughe e chi cerca di azzerare i cervelli.

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