Energia solare per tutto il mondo.
Per dare energia a tutto il mondo sarebbe sufficiente ricoprire di pannelli fotovoltaici il 2% del deserto del Sahara (un’area pari al Portogallo): l’irraggiamento solare del Nord Africa è infatti 3 volte superiore alla media europea. Per soddisfare il fabbisogno dell’Europa basterebbe lo 0,3%. Una porzione relativamente piccola, se si considera che nel mondo si consumano ogni anno oltre 20 mila terawattora (un milione di milioni di wattora) di energia elettrica, di cui circa 3.200 in Europa.
PROBLEMI. Le temperature molto elevate e le tempeste di sabbia del deserto diminuirebbero l’efficienza dei pannelli: si potrebbero però usare rivestimenti speciali protettivi che ne rallentino il deterioramento. Un altro problema sarebbe il trasporto dell’energia elettrica in modo conveniente, su distanze così lunghe. Una soluzione potrebbe arrivare dall’Hvdc (Highvoltage direct current), cioè dal trasporto in alta tensione e in corrente continua, che consente una drastica riduzione delle perdite.
[Tratto da "Focus" 8 aprile 2016]
Questo non è che uno spunto per coloro che credono nella risorsa petrolio/combustibili fossili: probabilmente con l'uso smodato che se ne fa attualmente è difficile pensare ad un futuro senza l'"oro nero" ma se non si inizia ad entrare nell'ottica del rinnovabile e dell'energia pulita il miglioramento non ci sarà mai, il cambiamento deve venire da noi. Pensate a quando fu introdotto il sistema di raccolta differenziata, un esempio su tutti è il comune di Gela: raccolta inizialmente caotica, gestione improvvisata e popolazione inizialmente nel panico, la stessa popolazione che pian, piano, avendo assimilato la voglia di crescere è riuscita a fare del proprio territorio un fiore all'occhiello della razionalizzazione dei rifiuti, arrivando a differenziarne il 40% in soli 4 mesi.
"I cambiamenti non sono mai ben accetti se non siamo noi a sceglierli", usciamo da questo tunnel e mobilitiamoci per ottenere dei risultati concreti.
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