lunedì 26 giugno 2017

Bank... BANG


In questa calda domenica di giugno, nel silenzio più assordante, distratti dalle elezioni comunali, dalle inutili polemiche sullo ius soli e altre armi di distrazione di massa, Gentiloni, Padoan e gli altri Ministri sono riuniti in un Consiglio dei Ministri per decidere le sorti delle due banche venete ormai fallite. 
Lo strategemma in atto è ormai consolidato. Si trova una banca disposta a rilevare la parte sana delle due banche, vale a dire gli sportelli aperti nel territorio giusto per non perdere la clientela, si trova un contenitore dove scaricare tutte le passività che hanno portato al fallimento delle due banche, vale a dire i cosiddetti crediti deteriorati, si chiude la vecchia banca seppellendo anche tutti i misfatti della vecchia classe dirigente che ha portato al fallimento. Tutto ovviamente con il consenso della Commissione europea di Juncker.
La banca salvatrice, l'equivalente dei " Capitani Coraggiosi" che hanno salvato Alitalia qualche anno fa è Banca Intesa che acquisterà le due banche venete alla modica cifra di 1 euro;
Lo Stato si preoccuperà di garantire i crediti deteriorati mettendo un fondo di almeno 7/10 miliardi di euro e tutti saranno pronti per iniziare una nuova avventura imprenditoriale. 
Una domanda sorge spontanea, perchè lo Stato che ci mette i soldi non può nazionalizzare le due banche venete che invece verranno regalate a Banca Intesa che le riorganizzerà efficientandole attraverso una copiosa riduzione del personale?
Da ultimo ma non meno importante chi ha generato questo saccheggio di risorse, vale a dire la vecchia classe dirigente rimarrà impunita a godersi le ricchezze accumulate in questi anni.

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